La pubblicità internazionale è qualcosa di molto complesso e rischioso per via di possibili fraintendimenti linguistici e culturali. Un progetto pubblicitario internazionale efficace deve necessariamente basarsi su una profonda conoscenza della diversità culturale del paese destinatario. Ad esempio, quando la Procter & Gamble lanciò la sua campagna per i pannolini Pampers in Giappone, il loro spot pubblicitario originale, doppiato in giapponese, mostrava l’animazione di una cicogna che consegnava dei pannolini nelle case dei giapponesi. Sfortunatamente, la pubblicità non riuscì a farsi strada nel mercato giapponese ed i risultati di vendita del prodotto furono piuttosto scarsi.
Una successiva ricerca rivelò a tal proposito che i consumatori giapponesi erano in effetti confusi sul motivo per cui questo uccello consegnasse dei pannolini monouso. In realtà, il messaggio pubblicitario originario fu largamente frainteso poiché, secondo un’antica tradizione giapponese, sono infatti delle pesche giganti che galleggiano sui fiumi a portare i neonati ai genitori meritevoli, non le cicogne.
La “localizzazione” dei contenuti è quindi una parte fondamentale del lavoro di un traduttore professionista, non si tratta solo di “calibrare” una traduzione per farla sembrare “locale”, in quanto anche i colori, i numeri o qualsiasi altro contenuto del messaggio commerciale potrebbe essere considerato offensivo, sbagliato o addirittura incomprensibile per la cultura locale.