L’interpretariato in ambito medico e la mediazione culturale sono professioni emergenti nei paesi in cui l’immigrazione su larga scala è un fenomeno relativamente recente. Come è semplice immaginare, i confini operativi di entrambi i ruoli sono ancora poco chiari per gli stessi operatori sanitari. Sia la mediazione culturale che l’interpretariato in ambito medico hanno consentito ai fruitori del servizo sanitario nazionale di diverso retaggio culturale e linguistico di accedere all’assistenza sanitaria. Tuttavia, il ruolo degli interpreti medici e dei mediatori culturali dovrebbero essere considerato separatamente. Negli ultimi sei anni, numerosi mediatori culturali sono stati formati in Irlanda per non tanto per fungere da “interpreti”, ma per aiutare gli immigrati provenienti da altri paesi a accedere e a fruire correttmanete dei servizi sanitari, nonché per mediare in situazioni di conflitto tra il personale sanitaro e i pazienti. Nel frattempo, il servizio sanitario nazionale ha assunto degli interpreti professionisti per colmare il divario linguistico. Nel prossimo futuro, è necassio altresi prendere in considerazione la definizione di un “codice etico” e gli ambiti operativi tra mediatori culturali e interpreti, al fine di chiarire i confini di ciascun ruolo e di esplorare ulteriormente le similitudini e differenze tra i due ruoli.